La World Communication Forum Association (WCFA), attraverso un’ indagine promossa tra i manager della comunicazione di aziende di 4 continenti, riporta che il 45% dei communication manager indichino come principale sfida della professione il mantenimento di una buona reputazione nel lungo periodo, e che, considerato il contesto in rapida evoluzione, quest’ultima vada controllata e rinsaldata giorno per giorno. La WCFA global survey riporta, inoltre, che a livello globale i professionisti scommettono, più di ogni altra cosa, sulla crescita del social media marketing in termini di investimenti.
“Le aziende – spiega Lorenzo Brufani, CEO di Competence e Vice President per il Crisis Management della World Communication Forum Association – non sono più le uniche proprietarie della propria immagine ma dipendono sempre più dalle conversazioni in rete. Per questo motivo debbono essere pronte a rispondere in maniera attiva e con rapidità per evitare che piccoli focolai possano degenerare in vere e proprie crisi. Per mantenere una buona reputazione nel tempo occorre adottare un approccio integrato che metta insieme analisi e monitoraggio, costruzione di relazioni con media e influencer, progettazione di campagne in real time, e un’attenta misurazione dei risultati post-crisi. In sostanza occorre promuovere una cultura crisis ready”.
Quali saranno dunque le novità del 2017?
Secondo gli esperti gli elementi da non sottovalutare saranno..
LIVE VIDEO e CONTENUTI A “SCADENZA”
Le dirette di Facebook, Snapchat, Twitter con Periscope e le storie di Instagram vanno tutte in questa direzione.
Anche i contenuti “a tempo” che si autoeliminano dopo 24 ore sembrano aver riscosso successo tragli utenti che apprezzano l’istantaneità ed un flusso continuo e sempre nuovo e aggiornato alimentando anche la curiosità di riuscire a intercettare i contenuti in tempo prima che spariscano.
IL MOBILE HA LA MEGLIO SUL DESKTOP
Il tempo che le persone passano sul mobile ha definitivamente superato quello del desktop.
Lo smartphone è diventato una presenza imprescindibile in ogni momento della giornata.
Google da anni infatti ha lentamente premiato i siti responsive (ottimizzati per la visualizzazione su smartphone) e continuerà a farlo per questo 2017.
Una priorità per questo nuovo anno sarà quindi, per chi non avesse ancora provveduto, l’ottimizzazione mobile del proprio sito.
CONTENUTI UNICI E DI ALTA QUALITA’
Creatività e coinvolgimento sono fondamentali ormai per un buon risultato nella comunicazione online, la forma di pubblicità asettica e impersonale del vecchio modo di fare comunicazione è stata scalzata da una pubblicità più creativa, empatica e personale.
La chiave del successo è quindi riuscire a farsi notare e ricordare.
NATIVE ADVERTISING
Il native advertising è un tipo di pubblicità che si integra perfettamente nel contesto in cui si trova. Viene inserita quindi nei siti in modo che non si distacchi da qualsiasi altro tipo di contenuto mantenendone la forma, il tono ed il linguaggio. Un esempio perfetto sono i messaggi promozionali all’interno di facebook che mantengono lo stesso aspetto dei post “normali” ma che contengono invece un’offerta, una promozione.
Ci si aspetta in questo 2017 un incremento importante di questa pratica.
CONVERSION RATE OPTIMIZATION (CRO)
Si chiama CRO e dovrà essere inclusa in tutti i siti web e nelle landing page per aiutare a tenere traccia dei comportamenti degli utenti all’interno del sito per identificare quali siano gli elementi che producono una maggiore conversione.
RIVOLUZIONE DEI BOT
“Il bot (abbreviazione di robot) in terminologia informatica in generale è un programma che accede alla rete attraverso lo stesso tipo di canali utilizzati dagli utenti umani (per esempio che accede alle pagine Web, invia messaggi in una chat, si muove nei videogiochi, e così via).
Programmi di questo tipo sono diffusi in relazione a molti diversi servizi in rete, con scopi vari ma in genere legati all’automazione di compiti che il network fa credere all’utente di comunicare con un’altra persona umana. “
Attualmente la presenza online dei bot è del 51,8% contro il 48,2% di quella umana.
Da qualche anno quelli di Messenger stanno lavorando a M, un assistente personale simile a Siri di Apple o a Google Now, che darà informazioni di ogni tipo; da quelle sul traffico, alle notizie sulla guerra in Siria, passando per lo stato degli ultimi ordini effettuati su Amazon. Facebook vuole fare in modo che M sia il bot più intelligente di tutti, basandolo sui suoi ultimi progressi in termini di intelligenza artificiale.
M è già disponibile per un numero ridotto di iscritti a Facebook che lo stanno già sperimentando da mesi tutto sommato con soddisfazione, nonostante sia ancora distante dall’ essere perfetto.
Ciò che si fantasticava per un futuro lontano potrebbe non essere così lontano.