“Il comune termine inglese font proviene dal francese medioevale fonte, ovvero «(qualcosa che è stato) fuso», con riferimento ai caratteri mobili prodotti per la stampa tipografica, ottenuti versando il metallo fuso nella forma contenente la matrice del singolo carattere. Un tipo di carattere consiste di una serie di glifi (immagini) rappresentanti i caratteri appartenenti a un particolare insieme in uno stile o disegno particolare.”
I font si dividono in due categorie principali, i serif (con grazie)e i sans serif (senza grazie). Tale divisione è tuttavia riduttiva poichè ne esistono molte, moltissime altre (script, decorative..).
In questo breve video realizzato da un ragazzo Canadese un breve sunto della storia della magica arte dell”uso dei caratteri tipografici. Per chi mastica un pò di inglese guardatelo, ne vale la pena!
Torniamo a noi.
Scegliere il font adatto e soprattutto saperlo abbinare ad un altro font è tutt’altro che facile. Vediamo dunque insieme 8 regole tipografiche da tenere a mente:
1- EVITARE FONT ECCESSIVAMENTE SFARZOSI
Scegliere un font basandosi sul proprio gusto estetico è un errore. Il font va sempre scelto in relazione al contesto in cui va inserito, se non si hanno le conoscenze adeguate è preferibile scegliere una soluzione semplice e pulita.
2- NON ESAGERARE CON L’UTILIZZO DI FONT DIVERSI TRA LORO
Un’altra regola fondamentale è limitare l’utilizzo di diversi font all’interno dello stesso documento. Si può dire che 2 famiglie di font siano sufficienti, se si necessita di maggiori suddivisioni, all’interno delle famiglie sono sempre presenti molte varianti di “peso” e stile per soddisfare ogni bisogno.
3- DIMENSIONE CARATTERE
Per quanto riguarda i paragrafi sul web una misura per facilitare la lettura è di 13 px, per quanto riguarda la carta stampata meglio non scendere oltre gli 11 px, a meno che non si tratti di biglietti da visita nei quali, se il font è leggibile si può scendere di misura fino a 8-9px.
4- INTERLINEA BILANCIATA RISPETTO AL TESTO
Per avere un aspetto del testo bilanciato è bene utilizzare un’interlinea che sia almeno il 125% del corpo carattere.
5- UTILIZZARE MAIUSCOLO, GRASSETTO E ITALIC AL POSTO GIUSTO
Per enfatizzare delle parole all’interno di un paragrafo si utilizza il bold, non il maiuscolo.
6- EVITARE DI COMBINARE FONT TROPPO SIMILI TRA LORO
Quando si combinano due font è bene che la differenza tra i due sia immediata, combinare due font simili crea una fastidiosa confusione. La soluzione più facile per creare contrasto tra i due caratteri è combinare un serif con un sans serif (un font con le grazie e un bastoni). Per una questione di leggibilità spesso si sceglie il sans serif per il titolo e il serif per il corpo del paragrafo.
7- TRACKING DEI TESTI
Il tracking è la distanza tra i caratteri. Buona norma è non aumentare il tracking dei testi minuscoli, i font vengono infatti realizzati seguendo determinate regole ed aumentarne il tracking potrebbe facilmente comprometterne la lettura.
8- IMPARARE A GESTIRE GLI SPAZI BIANCHI
Nella tipografia, ci sono micro whitespace (spazi bianchi) e macro whitespace. I macro sono, ad esempio, i margini di una pagina o il padding in un sito web. I micro, sono cose come tracking (vedi punto 7), l’interlinea e il kerning (la distanza tra i caratteri all’interno di un font).
Di seguito un giochino simpatico online nel quale bisogna sistemare le lettere in modo tale da fargli avere il giusto kerning.
Il mio punteggio è 94 su 100, vediamo se mi battete;)