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INBOUND vs OUTBOUND marketing (dove ,come ,cosa quando?!) Facciamo chiarezza

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Per chi ha una infarinatura di marketing questi due termini non saranno del tutto sconosciuti, per tutti gli altri facciamo un passo indietro.

L’ IMBOUND MARKETING, al contrario del marketing “tradizionale” chiamato anche OUTBOUND MARKETING, consiste nel catturare l’attenzione dell’utente intercettandolo in momenti proficui verso quelli che sono contenuti per i quali l’utente stesso ha già manifestato un interesse in precedenza.

Con l’Inbound si passa quindi dall’ Interruption al Permission Marketing: l’audience va conquistata fornendo contenuti interessanti e utili per il target di riferimento. Al contrario nel marketing tradizionale (outbound) si interrompe l’attività dell’utente cercando di attirare la sua attenzione con contenuti promozionali non inerenti al contesto.

 

Ecco alcuni esempi per chiarire meglio i due concetti;

Vengono considerate tipologie di OUTBOUND MARKETING le pubblicità televisive, le mail di SPAM, le inserzioni all’interno di giornali generici (il discorso si fà diverso per le inserzioni all’interno di giornali settoriali), i pop up che si aprono all’interno dei siti… e molte altre. Insomma tutte quelle strategie che si basano sul push marketing, perché – come suggerisce il termine stesso – spinge tutte le attività di promozione, vendita e comunicazione verso l’interlocutore, interrompendolo mentre sta svolgendo una certa attività e senza chiederne il permesso.

Gli ovvi svantaggi di questo genere di strategia sono la possibilità di infastidire l’utente, la possibilità che un messaggio decontestualizzato si perda tra i milioni di messaggi a cui gli utenti sono costantemente sottoposti ed infine una oggettiva difficoltà di misurazione dei risultati raggiunti e dei lead generati.

Sarebbe tuttavia errato pensare che l’outbound marketing vada escluso dalla pianificazione di una strategia, è infatti vero che è utile, ad esempio, per iniziare delle conversazioni con un pubblico che potrebbe avere un reale interesse verso quanto proposto ed essere in ultima analisi contento di essere stato interrotto per ricevere quel determinato messaggio promozionale.

Molto utile potrebbe essere attivare delle azioni di marketing automation come, ad esempio, la creazione di sconti speciali, che possono raggiungere il potenziale consumatore offrendogli un beneficio e risultando, per questo, meno invadenti o inopportuni.

 

INBOUND MARKETING;

Degli esempi concreti di Inbound Marketing sono i blog (fornire articoli formativi e guide utili, condividere casi di successo, raccontare storie che possano appassionare i propri lettori), i social (generare contenuti che creino interesse e interazioni e creare una relazione stabile con l’audience), la SEO.

 

Ovviamente non esiste un’unica ricetta in grado di rappresentare la perfetta strategia di inbound marketing ma i fattori di successo per le campagne di inbound marketing si possono ricondurre a tre principali aspetti: CONTENUTI, tanto più saranno interessanti e coerenti tanto più riusciranno ad attirare i potenziali clienti, la SEO, l’ottimizzazione sui motori di ricerca renderà più agevole per i consumatori trovare informazioni velocemente, i SOCIAL MEDIA, in grado di amplificare l’impatto delle informazioni.

 

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